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euro 3

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euro 3 - nei commenti

Stop abusivismo servizi alla persona - 9 Marzo 2016 - 22:30

sibilla e lupus
Gentili amici,Sibilla e Lupus,nn trovo la parola adatta ad esprimere la mia piena condivisione alle vostre parole ed alla vostra analisi.Ovviamente ,lo avrete capito,sono nel ''commercio'' da piu' di 30 anni,(leggi ''commercio'' nell'accezzione piu' ampia,ho fatto parte, e ne faccio parte tuttora,in svariate vesti ,di commerciali,grossisti,dettaglanti,piccoli artigiani).Talvolta,prendo l'esempio dei parrucchieri /estetisti,taluni sono costretti a lavorare nel sommerso,ossia nelle case,per ovvie ragioni di sopravvivenza.I begozi cinesi prosperano,alle 18 della sera,se ti danno una ricevuta,e' la numero 3 della giornata,e ci lavorano in 7....come e' possibile?.Poi,una piega ,perché costa 20 euro?....40000 lire........nn c'e' ragione,ed allora le casalinghe si rivolgono alle ''petineuse'' in casa o si fanno da sole......insomma,i problemi sono molti......quelli delle varie associazioni,vedi sopra,aprono la bocca senza cognizione di causa,si fanno vivi una volta all'anno solo per avere l'obolo forzoso della tessera e poi svaniscono,tanto lo stipendio ce l'hanno garantito.................sarebbe un discorso lunghissimo....mi fermo qua ,per ora...tanto qualche ''toccato nell'orgoglio'' roispondera'.P.S. un tubo di tinta della marca poiu' nota L'O.......,costa dal miglior fornitore 5/6 euro,con offerte varie arrivi a 4,50 euro.....il coiffeur te la mette con 25/35 euro........da un tubo ne escono 3//4 di servizi colori..........quindi spendo 5 euro di tubo e ricavo dai 100 ai 150 euro,netti....piu' tutto l'indotto..piega,taglio,shampoo color......insomma....e' ovvio che ci si rivolga al sommerso o ai cinesi..............ricarichi fuori dal mondo..........

Sblocco assunzioni Polizie Municipali - 4 Marzo 2016 - 18:15

Re: Ottima Lady
Ciao lupusinfabula perdonami ma stavolta tu e lady avete toppato di brutto! l'europa non c'entra un cacchio,i pomodori non si vendono perchè la grande distribuzione li paga 10 centesimi al kg (vendendoli a 3 euro,peraltro..),e gli agricoltori a furia di lavorare in perdita mollano. non è che per spiegare tutto quello che non funziona bisogna sempre dare la colpa all'europa! quello lo fanno i politici di serie C,bastano e avanzano.

Morto Renato Bialetti, il papà della Moka - 12 Febbraio 2016 - 10:09

Re: giusto
Ciao Lady Oscar, Il costo del lavoro non è legato solo alla tassazione. Ripeto: il costo del lavoro non è legato solo alla tassazione. Ci sono Paesi che hanno un livello di societò e economia diverso da nostro. Mica lo stipendio di cinese, un rumeno o un africano è fissato 300 euro al mese (sono ottimista) perchè vengono tassati al 3%! C'è il solito ripetere e inserimento di luoghi comuni!

Il PAES di Verbania approvato dalla Commissione Europea - 3 Febbraio 2016 - 13:59

Re: Re: Re: accesso agli atti negato
Ciao privataemail La differenza può essere data dal fatto che le letture dei contatori non vengono fatte il 31/12 ma in date diverse e quindi i consumi sono traslati rispetto al reale periodo di consumo. Dai dati da te forniti possiamo ipotizzare mediamente un costo di metano di 25 euro a cremazione pari circa a 25 mcs di metano equivalente circa al metano necessario giornalmente per la climatizzazione invernale di 5 appartamenti. Quindi se ipotizziamo le attuali 3 cremazioni al giorno, allora il consumo energetico attuale del forno crematorio equivale al consumo per la climatizzazione invernale di 15 appartamenti. Oppure al consumo di 27 litri di benzina corrispondenti a circa 270 km percorsi equivalenti a 20 macchine in più che percorrono la SS da Ghiffa a Fondotoce al giorno.

126 mila euro per le scuole di Verbania - 22 Gennaio 2016 - 19:32

Memoria corta
Ricordo molto bene le promesse del furbetto del quartiere, detto anche pinocchio, che declamava e propagandava maggiore sicurezza per le scuole, abbellimenti e dotazioni fantascientifiche con l'impegno economico di ben 3,5 miliardi di euro... Questi 40 milioni a livello nazionale non fanno ridere, fanno insorgere sentimenti di rabbia. L'ennesima presa in giro dell'inettitudine al comando.

Zanotti, Brignoli e Grieco: pro e contro privatizzazione crematorio - 20 Gennaio 2016 - 12:23

Re: Re: x tedesco
Ciao Maurilio Quei numeri li userei se fossi un imprenditore interessato alla gestione, cosa intendi per ragionamento politico? Far quadrare I conti, valutare la redditività dell'impegno, tutelare la salute pubblica, sentire il parere della città non è politica? Per quanto riguarda il bando perche porre palettti sulla base della proposta di un privato? Ed invece non vagliare più progetti? Facciamo un ragionamento fuori schema, il forno va sostituito ogni ? Anche qui non è chiaro, l'esistente ha retto fino ad oggi è lo potrebbe fare ancora per qualche anno, quindi siamo nell'ordine dei 15/20 anni, ipotizziamo 15 anni la giunta è del comune di verbania? L'incasso da residenti nel 2014 è di circa 68.000 euro si potrebbero cremare gratis i verbanesi per ricompensarli dell'impatto ambientale, l'utile netto sulla base del 2014 scenderebbe a 270/250 mila circa moltiplicato per la vita del forno di 15 anni avremmo a disposizione almeno 3.750.000 mila euro per sostituire il forno, aggiornare e formare il personale ed avere fondi per i servizi cimiteriali, penso potremmo sbizzarrirci a trovare formule a vantaggio della città, invece abbiamo dato una delega in bianco alla giunta dove prevarrà il profitto di un unico privato

Zanotti, Brignoli e Grieco: pro e contro privatizzazione crematorio - 20 Gennaio 2016 - 10:24

x tedesco
Vogliamo parlare di cifre? proviamoci! una premessa, per ragionare concretamente bisognerebbe conoscere il progetto del privato, e purtroppo questo è un limite grave Sappiamo che nel 2014 l'incasso del forno si aggira sul mezzo milione di euro, ed ha prodotto utili per oltre 300 mila, il privato ne riconoscerà al comune 100/150 mila e non da subito, in quanto nei primi anni sembra non riceva nulla, per quanti anni non ci è dato a sapere. Da quanto emerso nella assemblea organizzata dal quartiere le cremazioni potrebbero anche triplicare, quindi i costi saranno i medesimi o maggiorati del costo di un terzo dipendente, quindi diciamo 35 mila, ora facciamo il conteggio per un anno(il 2014)ricavi che se triplicassero arrivano ad 1,5 milioni circa, togliamo ai 300 mila di utile netto del 2014..... 150 mila per il comune, ne restano 150 mila a cui sottraiamo il costo di un terzo dipendente 35 mila ed arriviamo a 115 mila a cui agguingiamo un milione di ricavi per aver triplicato le cremazioni, questi sono senza spese in quanto i costi sono già stati detratti, risultato in un anno l'utile netto potrebbe essere di € 1.115.000 moltiplicato per 3 anni si hanno € 3.345.000... se non danno nulla al comune per i primi 3 anni si arriva a € 3.795.000, dimenticavo e se le tariffe aumenteranno per i non residenti che già ora sono all' 80%? di quanto salirà il ricavo? spero di aver esposto decentemente il mio ragionamento. Proposta..... creiamo una società finanziata da obbligazioni che renderanno il 5% anno ai verbanesi delusi dallo schifo bancario recente e partecipiamo al bando? forse ci vorrebbe parecchio tempo,troppo per organizzarsi, pazienza vorrà dire che vincerà la solita azienda che diverrà monopolista e non dovrà preoccuparsi della concorrenza cremando ed inquinando a prezzi che riterrà opportuno.

Zanotti, Brignoli e Grieco: pro e contro privatizzazione crematorio - 19 Gennaio 2016 - 13:48

Re: Elio, suvvia.
Ciao Roberto Campana a parte che fai confusione tra chi ha commentato prima e chi ha commentato dopo ... comunque sono fantastici i tuoi conti... finanza creativa alla Tremonti...vogliamo giocare a chi sa fare meglio il Tremonti ... ? se moltiplichi i tuoi dati per 50 anni diventa una perdita di 14,5 milioni di euro..e fa più scena....comunque ....parli di una perdita del comune di 4,9 di euro in 30 anni io parlerei di 3,75 ... perchè moltiplico per 250 . allora in 30 anni devi rifare il forno almeno due volte per una spesa di 2 ,0 ,quindi rimane 1,75 . In 30 anni oltre cambiare i forni farai delle manutenzioni straordinarie? mettiamo 0,5 , rimane 1,2 che diviso 30 anni diventano 40.000 euro l'anno di disavanzo che non sarebbero altro che gli interessi da pagare da parte del comune per il mutuo per costruire 2 nuovi forni in 30 anni .... arriviamo a zero ... quindi nessun abbassamento della retta asili nido ecc ecc... visto come è facile fare i conti???

Zanotti, Brignoli e Grieco: pro e contro privatizzazione crematorio - 19 Gennaio 2016 - 10:37

Elio, suvvia.
Primo. Mi spiace per tuo figlio, fatto stà che non ti ho nemmeno visto negli almeno 10 banchetti fatti per discutere della cosa. Secondo. Lungi da me mettere un nome per far riconoscere qualcuno: non può venirti il dubbio che ci siano arrivati col cognome ? Mah. E poi per l'ennesima volta... poi non lo dico più che divento monotono: 2014 il forno ha reso 290,000 euro puliti. Al privato andrebbe per 30 anni (non 13) Aumenterebbero le emissioni almeno del doppio Si creerebbe un monopolio. Due conti: 290.000 (tolte tutte le spese compreso il personale), 6 cremazioni al giorno, = 8.700.000 Lo diamo al privato che ci riconoscerà mediamente 125.000 (e ci respiriamo il doppio almeno, dei fumi) = 3.750.000 Per i primi anni prenderemo meno per agevolare l'investimento del privato. STIAMO REGALANDO 4.950.000 (SU 30 ANNI) AL PRIVATO. QUESTO TI E' CHIARO? 4950000 PULITI, SAI QUANTI ASILI? Sai la Tasi? Sai quanto farebbe nel bilancio del comune??? La storia del patto di stabilità è una balla (infatti hai messo credo) Millantare cose su Parma senza notizie certe sanno proprio di vecchia politica. Contento tu, guarda il dito e, quando mi vdi, visto che dici di conoscermi, almeno saluta!

M5S dona i gettoni di presenza - 24 Dicembre 2015 - 10:05

Trasparenza?
Signor André il grillino non ha bilancio di partito , ogni singola raccolta fondi per eventi o quant'altro raccoglie microdonazioni finanzia l'evento è quello che rimane in cassa lo devolve alla comunità, nelle elezioni nazionali del 2013 ha raccolto circa 750 mila euro, da 27 mila italiani e speso la metà, la rimanenza l ha donata ai terremotati Dell'Emilia Romagna, per quanto riguarda i rimborsi elettorali ben 42 milioni li ha restituiti nel fondo ministeriale destinato al microcredito, e si potrebbe continuare a lungo, aggiungerei che esiste un sito tirendiconto.it dove i parlamentari rendicontano ogni spesa e pubblicano il bonifico con cui hanno restituito una parte sempre nel fondo per il microcredito alle pmi, a differenza dei soliti partiti onnivori i quali nonostante gli italiani hanno risposto con un bel no al referendum per il finanziamento pubblico, loro hanno aggirato la cosa chiamandolo rimborso elettorale, non bastasse sono tenuti a far verificare il bilancio di partito pena la non erogazione del rimborso, ebbene con il ddl boccadutri in ottobre in 3 ore hanno bypassato le regole dimostrando che se si tratta di spennare i cittadini i lavori parlamentari sono velocissimi, alla faccia delle riforme del senato sono necessarie per velocizzare i lavori parlamentari. BUNE FESTE A TUTTI http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10/14/finanziamento-partiti-voto-lampo-per-i-soldi-senza-verifiche-bilanci-m5s-ecco-la-boccadutri-card/2127854/

Offerta di lavoro al Carrefour di Cannobio - 11 Dicembre 2015 - 22:33

molto interessante.......
immagino che sia una interessante oppurtunità per chi è disoccupato , normalmente i supermercati in questione pagano 3 euro all'ora, facciamo un calcolo: 8 x 3 = 24 euro

Zacchera su Banche Popolari e Ospedale Unico - 6 Dicembre 2015 - 08:39

controlli in banca
Signor Maurilio. lei ha perfettamente ragione nel lamentare scarsi controlli in molte ex banche popolari che le portarono a fondo: responsabilità degli allora amministratori, ma anche dei controlli insufficienti di Banca d'Italia. Adesso avviene il contrario: se in una banca "normale" mi dicono improvvisamente che devo svalutare i crediti e poi ancora, e poi ancora, e poi ancora... Ecco che quella banca "sballa" e non nella sua gestione ma per i parametri di valutazione delle riserve. Trasformata in spa quegli stessi organismi che mi hanno imposto di svalutare mi impongono di aumentare il capitale, non lo fa nessuno dopo il disastro e la perdita e così la banca (come "popolare" non sarebbe stato possibile) diventata spa se lo "pappano" loro con pochi soldi. Più o meno in Veneto Banca le cose stanno andando così. Aggiungo che la frenesia di correre (si poteva imporre la trasformazione in spa in 2-3 anni) impedisce di fare una cosa giusta, ovvero dividere il capitale tra quello dei piccoli azionisti (che nel tempo "investirono" sul titolo i loro risparmi) e grandi investitori. Assegnare (faccio un esempio) nuove azioni privilegiate fino a un limite di 30.000 euro non vendibili ma garantite nel valore e in un dividendo, oppure trasformare in obbligazioni una fascia "popolare" di azioni non sarebbe stato troppo costoso per la Banca salvaguardando però il risparmio. Questo non si è voluto fare, così come a Veneto Banca si fa ora una assemblea il 19 dicembre senza neppure aspettare la sentenza del TAR del 10 febbraio sulla correttezza del procedimento di trasformnazione. Temi che semprano totalmente spariti dall'agenda della politica locale e dei media (La Stampa è ferocemente "pro" trasformazione sulle sue pagini nazionali, in modo esagerato e quindi sosopetto) e a rimetterci sono decine di migliaia di piccoli azionisti che stanno perdendo l' 81% (ottantuno per cento) del proprio investimento. Legga l'art. 47 del la Costituzione "La repubblica tutela ed incoraggia il risparmio.." DI CHI ? Ricambio il saluto Marco Zacchera

Veneto Banca: 7,3€ il valore d'uscita delle azioni - 4 Dicembre 2015 - 15:16

Una lettura realistica?
A due giorni dall'assemblea della vergogna di Montebelluna, le proteste di 88 mila azionisti di Veneto Banca non accennano a calmarsi. Il Consiglio d'amministrazione ha tagliato il valore delle azioni da 30 a 7,3 euro, mandando in fumo i risparmi di una vita di famiglie e piccoli imprenditori. “Un colpo pesante per l'economia veneta” dice uno degli azionisti, “tantissima gente, famiglie, imprenditori, non sapeva di giocare in Borsa, altrimenti avrebbero diversificato gli investimenti” non mettendo tutti i risparmi solo su questa banca. Ma come è stata possibile una cosa del genere? E' il sistema bancario veneto. La storia di come i grandi colossi bancari riescono a metter mano sui nostri risparmi, mandandoli in fumo per i loro interessi.Le banche popolari spolpate dagli speculatoriIniziamo dal principio. Nel Nordest italiano, dopo la guerra, imprese e artigiani sono riusciti ad uscire dalla crisi grazie ad un sistema bancario formato da piccoli istituti vicini al territorio e ai cittadini. Sono le banche popolari, cooperative, di credito artigiano e così via. In queste banche non finivano i soldi dei magnati internazionali, ma i risparmi di una vita, il Tfr e le pensioni dei lavoratori veneti ed italiani. Oggi, cosa resta di queste banche popolari? Gli speculatori internazionali affamati di denaro hanno deciso, in combutta coi vertici delle stesse banche, che è arrivata la loro ora. Nel loro mondo in cui il profitto viene prima del bene comune e in cui i soldi sono uno strumento di potere, non un mezzo per comprare il necessario, hanno messo in piedi il meccanismo che ieri ha portato gli azionisti di Veneto Banca, esattamente come quelli di Banca popolare di Vicenza, a veder bruciati i loro risparmi di una vita.Come VenetoBanca ha bruciato i risparmi dei suoi azionisti. In che modo? La banca aveva mentito agli azionisti proponendo azioni ad un prezzo alto e fuori da ogni canone realistico. Gli azionisti non potevano sapere, si sono semplicemente fidati di quelli che si sono rivelati poi dei pirati in giacca e cravatta. Il prezzo iniziale delle azioni era stato gonfiato in base a valutazioni personali di un tecnico esterno di Veneto Banca. Calcoli dei quali non ci è concesso approfondire il metodo perché “riservati”, nonostante le nostre richieste. Ma ieri, dato che la banca sta per diventare Spa, il Consiglio d'amministrazione è stato costretto a rivelare il reale valore di mercato delle azioni. Una confessione obbligata (data la trasformazione imminente della banca) e sudata, che è arrivata dopo una riunione durata 11 ore! 81% di perdita per i piccoli sociEcco l'annuncio: ai fini del recesso le azioni sono state valutate 7,3 euro contro i 30,50 euro fissati dall’assemblea di aprile, vale a dire il 76% in meno. Tenendo conto del fatto che il prezzo di 30,50 euro rappresentava già un taglio di oltre il 22% rispetto ai 39,50 euro degli anni precedenti, la perdita per i soci si aggira intorno all’81,5%. Un’enormità, ma non è detto che sia finita perché bisognerà vedere come la Borsa valuterà l’istituto di Montebelluna, che peraltro deve varare una nuova ricapitalizzazione da un miliardo di euro. Avete capito bene, l'81% dei risparmi di una vita andati in fumo per quella che potrebbe essere una truffa colossale da parte di una banca ai suoi risparmiatori.menzogne, i favoritismi e la volontà di andare in borsa ne sono la prova. Le uniche vittime sono gli azionisti ingannati. Lo conferma oggi Confedercontribuenti: "E' una rapina. Rimangono impuniti i veri colpevoli che hanno diretto la banca e che in questi anni ne hanno combinate di tutti i colori".I banchieri complici vanno puniti Ecco svelato dunque il disegno dei grandi speculatori internazionali: le mega banche, con la complicità dell'europa e del premier Pd vogliono distruggere e azzerare le banche del territorio per fare posto ai grandi gruppi internazionali. Una volta affondate queste piccole banche infatti, come accaduto per Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca, i grandi istituti finanziari potranno comprare per pochi spicci i l

Veneto Banca: 7,3€ il valore d'uscita delle azioni - 4 Dicembre 2015 - 07:50

IL "RISPARMIO" DIFESO DA RENZI
Questo governo non eccepisce nulla al fatto che un piccolo azionista (come hanno fatto in migliaia) che avesse investito nella "sua" Banca Popolare acquistando anche solo un paio di anni fa una azione Veneto Banca a 40 euro se ne ritrova in mano adesso 7,3. perdendo secco l'85% del suo capitale. Possibile che non si riesca a pretendere che fino ad un "tetto" ragionevole di azioni possedute, non ci debbano essere azioni di tutela e valori differenziati magari bloccandone il possesso per del tempi definiti come azioni privilegiate? "La repubblica tutela il risparmio" dice la Costituzione ma la frenesia del governo di trasformnare a tambur battente le "Popolari" in SPA porta a queste conseguenze e se è l'Unione europea a chiederlo, perchè non si è sostenuto e difeso il concetto che le bance popolari erano e sono una caratteristica storica della nostra economia? Di queste cose non parla nessuno, ma stanno distruggendo i risparmi di decine di migliaia di famiglie. Se nella nostra zona questo aspetto è meno avvertito lo è solo perchè gli ex soci Banca di Intra cedettero buona parte delle loro azioni a Veneto Banca a un cambio allora vantaggioso (14 euro), ma chi si è tenuto in mano azioni di questa banca adesso è fregato. In Veneto questa situazione coinvolge decine di migliaia di famiglie rovinate e si tratta di piccoli risparmiatori, non di "speculatori": quelli, le azioni le hanno potute vendere per tempo....

Veneto Banca: 7,3€ il valore d'uscita delle azioni - 3 Dicembre 2015 - 20:51

Praticamente...
In sintesi agli azionisti che opteranno per il rimborso incasseranno 7,3 euro per azione ,quando ? Quando i requisiti patrimoniali prudenziali della banca lo permetteranno . Aspetta e spera . Meglio attendere la quotazioni in borsa e poi decidere il momento della vendita . Che triste fine la nostra bella BANCA POPOLARE DI INTRA . Mi spiace molto per gli azionisti .

M5S: Movicentro, il Sindaco ci dà ragione... un anno dopo - 26 Novembre 2015 - 11:34

Calabria batte Piemonte
Conosco 3 fratelli muratori calabresi impresari edili che con 100.000 euro avrebbero totalmente ristrutturato la vecchia stazione

PD su forno crematorio - 30 Settembre 2015 - 15:50

Tutto molto bello ma....
Ho letto con attenzione le parole del sig. Lo Duca, e senza entrare nel merito dell'esigenza di una nuova struttura, non conoscendo lo stato di quella attuale, prendo per buono quanto affermato dal capogruppo PD. A questo punto però si entra nel mondo dei sogni. Parlare di project finance è, a mio parere, impegnativo. Il punto è questo: se per costruire una struttura di cui non sono il proprietario ma solo il gestore ( in quanto concessionario) devo spendere , poniamo, 1 milione di euro, devo chiedere un finanziamento a qualche banca. È evidente che il tasso di interesse, non essendoci un ipoteca in quanto non possiedo il forno, non sarà particolarmente basso ( come per i mutui casa ad esempio), ma sarà più alto. Ipotizziamo un tasso del 4% , durata 15 anni, costo annuo circa 88 mila euro. A questo aggiungiamo il costo del personale (3 persone?) il pagamento della concessione al Comune ( magari non i quattro soldi che si prendevano per il Porto) e, se si guadagna qualcosa, le tasse. Direi che i costi non sarebbero inferiori ai 300.000 euro. Si potrebbe risparmiare qualcosa se il prestito fosse a durata più lunga, ma qui entrano altre dinamiche, come ad esempio il fatto che dopo un certo periodo bisognerebbe fare manutenzione e spendere altri soldi ( chi pagherebbe , il Comune? Il concessionario? Poi ci sono altre problematiche, come ad esempio, nel caso di lunga durata della concessione, visto che si parla di impatto ambientale, chi vigila e con che poteri sulle emissioni? Ovviamente le cifre ipotizzate sono differenti se il costo di struttura diventa inferiore ( "solo" 500.000 o altre cifre). Se le Amministrazioni non possono più indebitarsi, è evidente che l'unica via rimanga quella della concessione a privati ma sarebbe opportuno, dopo l'eloquente esposizione che il sig. Lo Duca, che si parlasse anche di cifre e non "solo" di bei progetti cartacei.

Pallanza: quiete o movida? - 21 Agosto 2015 - 06:20

7.000 euro
Per un bar che lavora 3 mesi l'anno, negli anni fortunati, sono gran soldi. Ricordo che l'amministrazione pubblica incassava per il porto turistico qualcosa come 2.000 euro l'anno e aveva incassi - tutto l'anno - e di importi superiori al costo di un caffè

Rolla, Scalfi, Zanotti e il calcio verbanese - 2 Agosto 2015 - 12:47

X Lady Oscar: calcio e contributi
Gentile utente, anche Lei, come molte persone nella nostra città, dimostra di non essere perfettamente informata sulla situazione del calcio giovanile verbanese. A Verbania esistono al momento 3 società che offrono la possibilità di praticare questo sport così popolare: l' ex Verbania, ora Accademia, il Voluntas Suna e buon ultimo il Gruppo Sportivo San Francesco. Le prime due società hanno da anni di appoggi e simpatie, per non infierire sul conflitto d'interesse di parecchi consiglieri comunali, che permette loro di godere di contributi finanziari, nemmeno trascurabili, da parte delle amministrazioni di ogni colore e appartenenza politica. Il Verbania (continuo a chiamarlo così ) e il Suna , hanno strutture a disposizione gratuita ma con manutenzione e costi d'esercizio, almeno formalmente, a loro carico. Il Verbania i campi di Renco e Possaccio, mentre per il Suna è stato costruito appositamente ( a spese della collettività ) un campo e spogliatoi nella zona adiacente il Liceo Cavalieri. A questo punto qualche lettore più attento si sarà domandato come mai mi sono dimenticato il San Francesco: semplicemente perché questo sodalizio, riceve poco o nulla, da zero a modeste elemosine, a confronto delle di decine di migliaia di euro destinati alle summenzionate squadre. Perché tutto questo? A parte il fatto di non avere amici in amministrazione comunale, non mi sono mai spiegato il perché anche se, più volte, ho sentito dare giustificazioni sconclusionate, tipo, ma il San Francesco ha i suoi campi, il San Francesco è della Chiesa, e altre stupidaggini del genere. La realtà, una volte per tutte, è un altra: il San Francesco è una società che gioca sui campi del Centro Pastorale, a titolo gratuito ma con limitazioni ben precise, che paga al suddetto Centro una quota a titolo di rimborso spese per i costi dei consumi energetici e si regge in piedi sulle proprie gambe, senza avere un euro di contributo o ricevendo cifre insignificanti. Detto questo, il San Francesco ha tra i 150 e i 200 iscritti, fa pagare quote d'iscrizione inferiori a quelle del Verbania pur dando in dotazione materiale più ricco e abbondante ( tute,borse, ecc) , ha uno staff di allenatori con abilitazione federale (UEFA B, o CONI FIGC), che prestano il loro servizio a titolo gratuito , solo per passione e amore dei bambini. La domanda quindi è : come può una società prosperare senza aiuti, mentre Verbania e Suna , pur con tutti gli abbondanti contributi del Comune fanno fatica a rimanere in piedi? Forse perché le risorse sono destinate esclusivamente ai bambini, all'acquisto di attrezzature sportive a loro dedicate, alla formazione dei tecnici e non, come ad esempio nel caso del Verbania Calcio, almeno fino a ieri, al pagamento degli stipendi di allenatori e giocatori della prima squadra. Chiedo quindi più trasparenza, più equità, più informazione sui criteri di assegnazione dei contributi alle società sportive per una volta sulla base di requisiti oggettivi e non su quello dell'appartenenza politica. Grazie.

Lega Nord su assunzioni e firme - 11 Giugno 2015 - 20:14

stai sereno
Poche idee e confuse caro Renato io infatti criticavo chi scrive dietro nik.......comunque di qui a breve ne vedremo delle belle a proposito nel bilancio che voterete a breve mi sembra di leggere che hanno intenzione di vendere posti auto in piazza mercato per 3 milioni di euro.....grandissimi.........occhio a votarlo o astenersi........
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